Casciana Terme, Crespina, e Lari, sono alcuni dei comuni che costituiscono la zona delle Colline Pisane. Le linee dolci che disegnano le colline, i boschi di cerri e di castagni, i numerosi vigneti disseminati quasi ovunque contribuiscono a caratterizzare quella che è una tra le più importanti zone di produzione di vino della provincia, visitabile percorrendo quella parte della “Strada del Vino delle Colline Pisane” che qui si snoda.

Casciana Terme: Il nome “Casciana” si pensa sia dovuto ad un tale romano di nome Cassio, un tempo proprietario di queste terre. Famosa per le vacanze curative Casciana Terme vanta una sorgente di acqua calcico-sulfurea a 37 gradi tutto l’anno, quindi un luogo per bagni all’aperto anche d’inverno. Racconti popolari narrano che le acque di Casciana furono scoperte dalla contessa Matilda di Canossa, celebre regina medievale della Lombardia, dell’Emilia Romagna e della Toscana, che grazie a continui bagni in quest’acqua fumante trovò la cura per la sua malattia, la gotta. Oggi gli accoglienti stabilimenti termali offrono una vasta gamma di trattamenti per la cura e il relax di mente e corpo e nel paese e dintorni è facile trovare comode strutture per piacevoli soggiorni vacanza. Molto caratteristico, assolutamente da vedere, è il borgo di Casciana Alta, piccola frazione di Casciana Terme che in origine era il vero cuore del paese.

Crespina: Immersa nel verde dei boschi è caratterizzata da ville stupende, oggi patrimonio artistico di notevole bellezza. Spicca su tutte Villa del Poggio, il cui Oratorio sembra essere stato costruito secondo un disegno di Michelangelo. Caratteristiche anche la limonaia e la “kaffehaus” della villa settecentesca di Belvedere, dove i nobili proprietari erano soliti prendere il caffè e la cioccolata calda. Nel punto più alto del paese esisteva una rocca che fu edificata nel 1376, ma che purtroppo venne smantellata dai Fiorentini appena una trentina di anni dopo.

Lari: Di origine etrusca, forse dal nome “Lars”, come Lars Porsenna, Lari preserva una rara doppia cinta muraria con tre porte d’accesso: la Porta Fiorentina con gli stemmi dei Medici, la Porta Pisana e la Porta Volterrana, che aveva un ponte levatoio. All’interno delle mura, piccole scalinate e ripide salite in pietra portano al borgo che incornicia l’imponente muro difensivo circolare dell’antica Rocca. Grazie all’estrema robustezza di questo altissimo muro, il castello di Lari in secoli di tentati assedi si è guadagnato la reputazione di castello inespugnabile. Il castello, ben conservato, un tempo fu posseduto dalla nobile famiglia Upezzinghi, padrona di tanti terreni nella regione. Sulle mura affacciate sul cortile interno ci sono tutti gli stemmi dei Vicari che si sono succeduti negli anni in cui la rocca è stata sede di vicariato. All’interno, si possono trovare affreschi di artisti illustri come Andrea da Pisa e frà Bartolomeo, nonché le carceri e il salone dei tormenti. La leggenda vuole che nelle stanze del castello abiti il fantasma del Rosso della Paola, prigioniero politico dei primi del novecento. Pare che venga fuori ogni anno nell’anniversario della notte della sua morte, verso la metà di dicembre. Lari è rinomata anche per le sue ciliegie: ben diciannove le qualità autoctone di ciliegie presenti sul territorio.