Lari è uno dei numerosi borghi antichi della Valdera, famoso non solo per le sue bellezze architettoniche e paesaggistiche, ma anche e soprattutto per la produzione secolare di ciliegie. Ben 19 sono le varietà autoctone presenti sul territorio e diverse piante sono distribuite anche lungo le strade che portano al paese, per il piacere irresistibile di mangiarne qualcuna appena colta dall’albero (la sella della Vespa è perfetta come scala!!!).Campanile Qui, ogni anno, dalla fine di maggio ai primi di giugno prende vita la Sagra delle Ciliegie, un appuntamento irrinunciabile per gli amanti di questo prelibato frutto rosso.
Durante la rassegna le piccole vie del borgo si riempiono di folkloristiche bancarelle ricolme di ciliegie fresche, appena raccolte dai produttori locali e sistemate in pittoresche cestine, da mangiare con gli occhi. A fare da ulteriore coreografia, poi, ci sono artisti di strada, svariati spettacoli musicali e gli artigiani, con le loro creazioni uniche e curiose.Cassette

Benchetti

Bolle

Artisti di strada

L’occasione è ottima anche per scoprire le caratteristiche storiche del borgo. Entrando da una delle tre porte di accesso (Fiorentina, Pisana o Volterrana) e percorrendo piccole scalinate e ripide salite in pietra si accede alla strada principale del borgo (quella delle bancarelle), che gira intorno all’imponente muro difensivo circolare dell’antica Rocca. Grazie all’estrema robustezza di questo altissimo muro il castello di Lari, in secoli di tentati assedi, si è guadagnato la reputazione di castello inespugnabile.

La scalinata che porta al castello

La scalinata che porta al castello

Di origine medievale un tempo fu posseduto dalla nobile famiglia Upezzinghi, padrona di tanti terreni nella regione, ma è stato anche la residenza dei Medici e dei Lorena. La struttura attuale, ben conservata, risale al XVII secolo. Arrivati in cima all’ampia scalinata, che porta all’entrata del castello, si notano due piccoli cancelli laterali che danno sulla terrazza panoramica che circonda tutto il perimetro delle mura. La vista da lassù toglie il fiato e nelle giornate asciutte si vede persino il mare. Sulle facciate del castello, che guardano il cortile interno, ci sono tutti gli stemmi dei Vicari che si sono succeduti negli anni in cui la rocca è stata sede di vicariato.

Il cortile con gli stemmi dei Vicari

Il cortile con gli stemmi dei Vicari

All’interno, si possono trovare affreschi di artisti illustri come Andrea da Pisa e frà Bartolomeo, nonché le carceri e il salone dei tormenti. C’è persino una leggenda secondo la quale nelle stanze del castello vive il fantasma del Rosso della Paola, un prigioniero politico dei primi del novecento. Pare che venga fuori ogni anno nell’anniversario della notte della sua morte, verso la metà di dicembre. Provare per credere.

Per conoscere Lari in Vespa tour Valdera Antica      

Raggi tra le ciliegie